
Visita guidata con il direttore
Video con sottotitoli in italiano
Video in LIS
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Il piano terra del museo offre una lettura in chiave etnografica dei documenti redatti dai funzionari dello stato, scritti da viaggiatori o giornalisti, negli anni in cui Domenico Tiburzi era attivo. In particolare, l’arco cronologico che più di tutti viene preso in considerazione è quello che va dal 1893 al 1896. Il 1893 è l’anno del Processone di Viterbo ai favoreggiatori di Tiburzi, il 1896 l’anno della sua morte. Un triennio nel corso del quale del brigante, latitante dal 1872 ma sempre ben presente tra quelle che oggi sono le province di Viterbo e di Grosseto, si perdono le tracce. A far da guida in questo settore del museo è il giornalista Adolfo Rossi, un grande cronista dell’epoca, autore di un reportage dal titolo Nel regno di Tiburzi, scritto e pubblicato nel 1893, mentre il processo di Viterbo era in corso. Rossi, una delle penne più argute di quello scorcio finale di secolo, durante gli intervalli tra una udienza e l’altra, a bordo di un calesse simile a quello posizionato all’ingresso del Museo, attraversò queste zone facendo interviste, raccogliendo testimonianze, arrivando addirittura ad immaginare una intervista con i briganti. I suoi articoli vennero prima pubblicati sotto forma epistolare, e poi raccolti in un unico volume. Ne risulta un libro di grande interesse e di appassionante lettura. Rossi dimostra una abilità magistrale nel restituire la magnificenza della natura che caratterizza alcuni scorci della Selva del Lamone.
Ampi stralci del suo reportage vi guideranno di sezione in sezione. Questi brani sono preziosi perché consentono di sondare le categorie culturali e l’immaginario del mondo colto di quegli anni, lo stesso che presiedeva alla costruzione della figura del brigante ed alla sua diffusione in tutta Europa.