
Visita guidata con il direttore
Video con sottotitoli in italiano
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Dal 1893, anno dell’inizio del Processone di Viterbo, al 1896, anno della morte, di Tiburzi si perdono le tracce. Mentre prima gli avvistamenti si ripetevano in modo frequente, ora Tiburzi è un fantasma. In questa fase la dimensione dell’immaginario prende il sopravvento. Questo passaggio si nota anche sul piano visivo. In questo angolo del museo è come se ci si trovasse tra le pagine di un fumetto.
Si fantastica, in quel frangente, di villeggiature di Tiburzi in Costa Azzurra, sulla neve, alle terme. Ma anche di una latitanza “dorata” in una residenza di lusso messagli a disposizione da qualche possidente. Vero? Falso? Molto probabilmente ci troviamo di fronte a forme di eco, riverberi della nascente idea di turismo e tempo libero che rende pensabili (anche se proibitive per i più) certe pratiche.
La notte del 24 ottobre 1896 Tiburzi muore, e questa è l’unica certezza. La scena è quella di un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine appena fuori dal casale dei Franci, in località Le forane, non distante da Capalbio, dove un Tiburzi vecchio, malato e in fuga, aveva trovato riparo. Ad oggi rimane misteriosa la sua fine. Di certo si sa che il referto stilato post mortem e le dichiarazioni di chi prese parte al conflitto non corrispondono tra loro. In questa discrepanza è fiorita la leggenda e si sono moltiplicate le ipotesi circa gli ultimi attimi di vita del brigante.