
Visita guidata con il direttore
Video con sottotitoli in italiano
Video in LIS
Video with English subtitles
Il percorso di visita si presenta come un ipertesto. Le citazioni tratte dal libro di Rossi rimandano ad approfondimenti via via più dettagliati ai quali si può accedere aprendo cassetti e sportelli, i quali a loro volta contengono approfondimenti sotto forma di schedari o di documenti audiovisivi. In linea generale ad ogni approfondimento nello spazio corrisponde un approfondimento concettuale. Del lavoro di “scavo” che è stato fatto sul testo di Rossi sono visibili le tracce sotto forma di appunti scritti a mano e post-it. Questo per restituire l’idea di interpretazione a cui è stato sottoposto il testo. Un lavoro necessario a non riprodurre tal quale il punto di vista di Rossi sul brigantaggio bensì a far emergere a piena evidenza il punto di vista a partire dal quale scriveva di brigantaggio maremmano, contribuendo a plasmare un immaginario diffuso, a costruire la figura del brigante maremmano.
L’ottica con la quale viene indagato il brigantaggio maremmano è di tipo antropologico, e comporta una particolare attenzione alla contestualizzazione delle vicende affrontate, alla decostruzione delle categorie interpretative impiegate, alla cultura popolare (dell’epoca come di oggi), alle fonti orali. Gli oggetti esposti hanno un valore di documento. Nessuno di essi è realmente appartenuto ai briganti, ma sono stati tutti reperiti con grande fedeltà rispetto a quello che le fonti disponibili ci dicono riguardo a ciò che apparteneva a Tiburzi e ai suoi complici e più in generale ai modi di vita dell’epoca. L’ultima parete del percorso al piano terra è diversa dalle altre. Visivamente si è voluto marcare una discontinuità. Siamo alle battute finali dell’epopea di Tiburzi, in un frangente in cui la dimensione dell’immaginario inizia già a prendere il sopravvento sulla dimensione dell’esperienza storica. Tiburzi, ancor prima di morire, inizia a creare il mito di sé stesso.